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 Erasmus - l' E.N.P.C.

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Qui di seguito, riporto qualche considerazione sull'organizzazione Ecole Nationale des Ponts et Chaussées di Parigi, soprattutto riguardo a quegli aspetti che la differenziano dagli equivalenti istituti politecnici italiani.

Anzitutto, una precisazione è doverosa: l'E.N.P.C. è una delle Grandes Ecoles francesi. Ciò significa sostanzialmente università a numero chiuso con una forte selezione iniziale (circa 100 studenti per anno), disponibilità di mezzi e risorse finanziarie sensibilmente maggiore rispetto alle università comuni, e quindi un ambiente di lavoro in qualche modo privilegiato per gli studenti che la frequentano.

Ciò si riflette ovviamente su tutti gli aspetti della vita studentesca, dagli insegnamenti che si possono permettere un rapporto studenti/professori che raramente supera 30 a 1, alle condizioni di lavoro nei laboratori e nelle biblioteche, che quasi non soffrono dei problemi di affollamento a cui siamo solitamente abituati in Italia, alle organizzazioni studentesche che usufruiscono di risorse anche finanziarie non indifferenti.

Maggiori informazioni sono comunque disponibili presso il server web della E.N.P.C.


I corsi

L'anno accademico della E.N.P.C. è suddiviso in 3 trimestri, il primo dei quali va da metà settembre a Natale, il secondo da inizio gennaio a fine marzo, il terzo da inizio aprile a fine giugno. Non ci sono sessioni d'esame, facendo gli esami parte integrante del calendario di ogni singolo corso.

Ogni corso si compone di 11 lezioni di 3 ore ciascuna (divise tra lezioni teoriche e lezioni pratiche in piccole classi di una decina di studenti), e di alcune giornate studio (dedicate a visite di cantiere, laboratori, o simili...).

Le modalità di controllo delle conoscenze acquisite, che daranno luogo ad un voto decrescente da A a E, C rappresentante la sufficienza e D la quasi-sufficienza, varia da corso a corso. Vengono di solito combinate diverse valutazioni, basate su compiti assegnati a casa, prove scritte in classe, preparazione di progetti o studio di casi pratici ed eventuale loro esposizione durante una lezione.

In caso di valutazione D o E, è possibile ripetere un esame scritto a distanza di un paio si settimane dalla fine del corso per migliorare il proprio voto. Per essere ammessi all'anno successivo, gli studenti dell'Ecole devono validare un certo numero minimo di moduli, dei quali non possono avere più di 2 votazioni D e ovviamente nessuna E.

Il più delle volte, viene richiesto allo studente di applicare correttamente ad un caso pratico (progetto o rapporto) la teoria appresa durante il corso, invece di esporre le proprie conoscenze teoriche come in un tradizionale esame del Politecnico. Una forte attenzione è anche posta sulla capacità di "mettersi in valore" da parte dello studente, per prepararlo al meglio all'inserimento sul mercato del lavoro. Per questo motivo viene spesso richiesto di sostenere o presentare oralmente, in un tempo limitato, il contenuto di una propria ricerca o progetto, di fronte a professori e studenti. L'uso di mezzi di proiezione (trasparenti, diapositive o anche multimediali) è vivamente incoraggiato.


Gli stages

L'attenzione per il mondo del lavoro (e per un rapido inserimento dello studente in questo) è prioritaria, e si traduce in un ampio contatto con le imprese del settore, incoraggiato dalla scuola ma molto spesso organizzato dalle associazioni studentesche.

Vengono proposte giornate di incontro con le imprese, nelle quali ogni studente è stimolato in prima persona a cercare opportunità di stages presso tali imprese, in maniera analoga a come si dovranno ricercare le opportunità di lavoro in futuro. Gli stages sono parte integrante dell'insegnamento, e la scuola richiede ad ogni studente di seguirne almeno 2 nel suo corso di formazione (il secondo è quasi sempre oggetto della tesi di laurea).

Si possono seguire stage di ogni tipo (dalla direzione lavori in cantiere alla pura ricerca in laboratori scientifici) e di durata variabile, dai 2 mesi (di solito durante i mesi estivi) ad un anno (il cosiddetto "stage long", da effettuarsi tra il secondo ed il terzo anno, spesso interessante per le future prospettive di impiego che offre presso l'organismo o impresa ospitante). L'organizzazione della didattica è molto elastica sotto questo punto di vista, cercando di adattarsi e confrontarsi in continuazione con il mondo del lavoro.


Le attività studentesche

Terza parte importante nella formazione degli ingegneri, le attività studentesche sono vivamente incoraggiate e attivamente finanziate da parte della stessa Ecole.

Competizioni sportive, attività hobbistiche, organizzazione di viaggi, junior enterprise, volontariato, organizzazione di incontri studenti-imprese, sono tutte attività considerate componenti non secondarie della vita dello studente. L'idea di fondo è che la formazione non si deve limitare allo studio, ma deve includere la vita sociale e tutte quelle attività che nella società moderna hanno una importanza non secondaria nella riuscita professionale.

Tale supporto alle attività studentesche giunge ad influenzare lo stesso calendario e orario dei corsi, al fine di permettere a tutti di dedicare almeno un pomeriggio alla settimana, oltre ai week-end, allo sport ed alle altre attività di proprio interesse.

[Ultimo aggiornamento: 2 luglio 1996]


© 1996 Jan PASOTTO