Landscape Architecture

Impressions and thoughts after an interesting conference...
 
  • osservare e sentirsi protetti/nascosti
  • parapetto stradale: % di vista per auto, protezione per ciclisti (impatto visivo per escursionisti?)
  • autostrada: scelta di percorrere una vallata per permettere ai viaggiatori di apprezzarla, piuttosto di evitarla con gallerie.
  • arredo urbano: aree verdi, concetto di sostenibilità (approfondire)
  • analisi multicriteri espresse in $ (controllare ed informarsi)

Un paio di esempi...

L'arch. XXX ha avuto occasione di descrivere, nel corso del suo intervento, alcuni progetti realizzati nel campo della "landscape architecture" negli Stati Uniti.

Il primo è stato lo studio di un parapetto stradale per un'area di particolare pregio paesaggistico e naturalistico (credo che fosse anche un parco naturale). L'approco adottato aveva come fine quello di conciliare le esigenze di sicurezza (ritenzione degli autoveicoli ma anche e soprattutto dei ciclisti, il che richiede una maggiore altezza del parapetto) con quelle di fruizione dei visitatori. Particolare attenzione è stata riservata alla percentuale di paesaggio visibile dall'abitacolo delle automobili in viaggio, affinchè anche un automobilista in transito potesse fruire della vista senza doversi arrestare necessariamente in un parcheggio.

Dello stesso tipo la valutazione di un tracciato autostradale presentataci in seguito. Si trattava in questo caso di scegliere il percorso più adatto per un tracciato autostradale che doveva attraversare un canyon e costeggiarlo per una certa distanza. 
Le alternative erano fra percorrere il fondovalle, lungo una vecchia strada statale, costruendovi una nuova autostrada su viadotto, oppure tenersi il più possibile lontani dalla vallata ed attraversarla solo dove necessario, privilegiando le soluzioni in galleria. La scelta è caduta sulla prima soluzione: una sopraelevata è stata costruita seguendo il vecchio tracciato di una strada preesistente, che percorreva il fondovalle. Quest'ultima è stata riadattata con percorsi escursionistici per pedoni e ciclisti, piazzole di sosta per l'autostrada, al fine di permettere una maggiore fruizione della vallata a favore di viaggitori e turisti.
 
 

Se l'attenzione per questi dettagli mi ha certamente colpito positivamente, sono stato non meno colpito però anche dalla mancanza di qualsiasi accenno ad un altro aspetto che io, invece, avrei percepito di importanza primaria: l'impatto paesaggistico della strada (e del sistema paraopetto) vista dal versante opposto della valle. Può darsi che gli escursionisti a piedi siano una minoranza esigua, soprattutto sul versante opposto a quello per cui si accede alla valle, cionondimeno io percepirei come primaria l'esigenza di mimetizzare una strada, riducendone l'impatto visivo ed acustico sul paesaggio circstante, anche a scapito della fruizione che di detto paesaggio i veicoli transitanti potrebbero godere.

Quale è l'approccio migliore? Possono fauna e flora essere considerati come fruitori "non umani" di un'area ed essere quindi contabilizzati anche nello studio di una soluzione paesaggistica? O è invece più importante l'uomo, il turista medio, l'automobilista, che se messo in condizione di apprezzare un bel paesaggio naturale ne sarà magari colpito, sensibilizzato? Il piacere interiore della vista avrà ancheuna funzione educativa sulla società, magari quantificabile in termini di ritorno ambientale sul lungo periodo?