|
|
Un paio di esempi...Il primo è stato lo studio di un parapetto stradale per un'area di particolare pregio paesaggistico e naturalistico (credo che fosse anche un parco naturale). L'approco adottato aveva come fine quello di conciliare le esigenze di sicurezza (ritenzione degli autoveicoli ma anche e soprattutto dei ciclisti, il che richiede una maggiore altezza del parapetto) con quelle di fruizione dei visitatori. Particolare attenzione è stata riservata alla percentuale di paesaggio visibile dall'abitacolo delle automobili in viaggio, affinchè anche un automobilista in transito potesse fruire della vista senza doversi arrestare necessariamente in un parcheggio. Dello stesso tipo la valutazione di un tracciato autostradale
presentataci in seguito. Si trattava in questo caso di scegliere il percorso
più adatto per un tracciato autostradale che doveva attraversare
un canyon e costeggiarlo per una certa distanza.
|
|
Se l'attenzione per questi dettagli mi ha certamente colpito positivamente, sono stato non meno colpito però anche dalla mancanza di qualsiasi accenno ad un altro aspetto che io, invece, avrei percepito di importanza primaria: l'impatto paesaggistico della strada (e del sistema paraopetto) vista dal versante opposto della valle. Può darsi che gli escursionisti a piedi siano una minoranza esigua, soprattutto sul versante opposto a quello per cui si accede alla valle, cionondimeno io percepirei come primaria l'esigenza di mimetizzare una strada, riducendone l'impatto visivo ed acustico sul paesaggio circstante, anche a scapito della fruizione che di detto paesaggio i veicoli transitanti potrebbero godere. Quale è l'approccio migliore? Possono fauna e flora essere considerati come fruitori "non umani" di un'area ed essere quindi contabilizzati anche nello studio di una soluzione paesaggistica? O è invece più importante l'uomo, il turista medio, l'automobilista, che se messo in condizione di apprezzare un bel paesaggio naturale ne sarà magari colpito, sensibilizzato? Il piacere interiore della vista avrà ancheuna funzione educativa sulla società, magari quantificabile in termini di ritorno ambientale sul lungo periodo? |